Un ministero dedicato agli over 65. E’ questa l’idea lanciata dal Presidente Nazionale della Cna Dario Costantini intervenuto al convegno “Il Ben-essere per noi” alla XXV edizione della festa di CNA Pensionati, in corso dall’1 all’8 giugno presso il Torreserena Resort di Bluserena a Contrada Marinella (TA). La manifestazione si è svolta alla presenza del Presidente nazionale di CNA Pensionati, Giovanni Giungi, Il Segretario Nazionale di CNA Pensionati Mario Pagani; il Professor Andrea Ciarini dell’Università La Sapienza e il giornalista e divulgatore Michele Mirabella.
“Viviamo tempi difficili – ha detto Costantini concludendo la manifestazione – ma dobbiamo riconoscere che il nostro Paese è un po’ troppo indietro nell’assistenza agli anziani ed è necessario recuperare i ritardi”. Il presidente della CNA ha poi riconosciuto l’importanza di CNA Pensionati all’interno della Confederazione. “Siete coloro che hanno contribuito a renderci forti – ha detto ai presenti – e se la CNA è oggi una grande realtà è anche grazie a voi”.
L’evento ha restituito i risultati del Rapporto realizzato da CNA Pensionati con la collaborazione del Dipartimento Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza e il Centro studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne. “Vivere bene nella terza età non è solo questione di salute – ha spiegato il Presidente di CNA Pensionati Giovanni Giungi in apertura – ma anche e soprattutto di benessere. La pensione, che oggi rappresenta una condizione lunga della vita, deve essere sempre di più una fase importante della propria esistenza e i pensionati devono essere messi in grado di generare valore per tutta la società”.
I risultati della ricerca, a cui hanno risposto 4.000 associati sono stati illustrati dal segretario Mario Pagani e dal Professor Andrea Ciarini. Al centro dell’indagine la percezione e la valutazione dei servizi di welfare locale; la qualità dell’orientamento ricevuto all’accesso ai servizi territoriali; la partecipazione dei pensionati al lavoro e al volontariato; l’utilizzo del tempo libero e l’attività fisica; infine l’importanza di viaggi e vacanze.
“L’invecchiamento della popolazione del nostro Paese è un fatto oggettivo – ha detto Mario Pagani – ma se è vero che viviamo di più è necessario che si viva anche bene”. “La risposta ai nuovi bisogni legati alla terza e alla quarta età non può essere ridotta solo a un problema di prestazioni di welfare – ha aggiunto – i nuovi equilibri sociali e demografici impongono scelte di più ampio respiro legate alla promozione dell’invecchiamento in buona salute, alla prevenzione dei fattori di rischio, di isolamento e solitudine, alla partecipazione, socializzazione, in una parola al benessere fisico, mentale, sociale e anche lavorativo”.
La ricerca, a cui hanno risposto il 59,3% degli uomini contro il 40% delle donne, prevalentemente appartenenti a un nucleo familiare di due persone (57,4%), fotografa una situazione familiare in cui la disabilità è presente nel 18% dei casi, con famiglie che vivono o in città medio grandi (oltre il 40%) o in centri con meno di 50mila abitanti (quasi 35%). A portata di mano, dunque, dovrebbero essere, i servizi di welfare, assistenza e salute.
E’ davvero così? “Quando si parla di welfare – ha chiarito il Professor Andrea Ciarini – non ci si può riferire soltanto a un insieme di servizi, politiche più o meno complicate ma anche a quelle prestazioni che consentono di vivere una vita attiva nella propria comunità”. Non a caso i pensionati, per il 29%, hanno indicato come servizio maggiormente utilizzato nell’ultimo anno proprio le attività sportive e di benessere quotidiano. Seguono nel 19% dei casi i servizi di segretariato sociale che consentono di sapere quali prestazioni sono disponibili e come accedervi.
“I pensionati della CNA danno un giudizio sostanzialmente positivo dei propri servizi territoriali (il 47% la definisce buoni il 12,2% ottimi) – spiega Ciarini ma soprattutto usano molto i Patronati e i Caf (38,8%) che si dimostrano essere punti di riferimento per l’accesso al welfare nel proprio territorio”.
Ciarini ha poi ribadito l’importanza di sostituire ai trasferimenti monetari che attualmente lo Stato utilizza nelle prestazioni di welfare, una rete di servizi integrati che potrebbero essere offerti da filiere di imprese dedicate. Sorprende, ma non troppo, l’indicazione dei social e internet (20.7%) come fonte di informazione che risale nella fascia di età oltre gli 85 anni per motivi, forse, di isolamento ma che dimostra di come le nuove tecnologie stiano diventando centrali, non a caso l’uso dei social è in aumento anche nelle fasce alte di età (+85 anni).
Secondo questo studio i pensionati preferiscono riposarsi, ma sono felici di lavorare ancora, ma solo saltuariamente, sino ai 75 anni (intorno al 25% e poi sempre meno) soprattutto per trasferire i loro saperi alle nuove generazioni, in particolare se si è più anziani. Infine i pensionati CNA dichiarano di dedicare tempo alle attività sportive e di socializzazione (60% circa sport 42% sport e socializzazione), al volontariato e ai viaggi.
La manifestazione si è conclusa con l’intervento di Michele Mirabella che ha intrattenuto la platea con il racconto della sua vita di artista e la sua ironia, non senza citazioni celebri come quella di Franz Kafka: “La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di scorgere la bellezza, non diventerà mai vecchio.”