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Truffe online: allarme del Garante, attenti ai messaggi sms


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Inizia spesso con un messaggio sul telefonino, con l’invito a cliccare su un link per confermare un’operazione bancaria. Ancora più pericoloso, invece, è il messaggio che “avverte” di un accesso abusivo al nostro conto corrente, invitando a cliccare con una certa urgenza sul solito link per confermare le proprie credenziali o per bloccare un tentativo “fraudolento” di accesso. Siamo tutti a rischio, ma gli anziani lo sono in maniera particolare.

Chi ci casca, rischia di vedersi svuotare il conto corrente in men che non si dica, perché il link reindirizza su un sito malevolo, e addio soldi. Un altro rischi concreto è il furto di identità, utilizzata poi per fini non proprio legali. La tecnica si chiama “Smishing”, e praticamente è l’unione tra “sms” e “phishing” (truffa). In pratica, una truffa che parte da un messaggio. Lo scorso 14 aprile il Garante della privacy è tornato a rilanciare l’allarme con una serie di suggerimenti per aiutare i cittadini, specialmente coloro che non hanno molta dimestichezza con internet, a evitare di cadere nella trappola dei cyber-delinquenti.

Attenzione anche ai messaggi con i quali ci viene chiesto di scaricare allegati, rispondere indicando il codice pin del bancomat, il numero della carta di credito, le credenziali per accedere al servizio di home banking. Attenzione, anche se ci viene chiesto di chiamare un certo numero telefonico, al quale risponde un operatore vero o virtuale che ci chiede dei dati.

La tecnica di manipolazione psicologica utilizzata, avverte il garante, è quella di fare leva “sul timore legato ad un rischio incombente per convincere le vittime ad abbassare il livello di prudenza e a reagire d’impulso. Meglio quindi diffidare dei messaggi che hanno toni ultimativi e intimidatori o che spingono ad agire con fretta e urgenza”.

Attenzione particolare, avverte il garante, va prestata a quei messaggi con offerte di sconti esagerati, fornitori di beni o servizi che segnalano bollette non pagate, oppure di pacchi in giacenza. Ancora più sottile la tecnica del messaggio proveniente da una sedicente pubblica amministrazione, con il quale si chiede il pagamento di una multa o, in generale, di una cartella esattoriale.

Non bisogna cascarci. La regola principale, avverte sempre il garante, è quella di non comunicare a nessuno i propri dati sensibili, compresi ovviamente quelli bancari.

“Per proteggere i conti bancari e carte di credito è bene controllare spesso le movimentazioni ed eventualmente – suggerisce il garante – attivare sistemi di alert automatico che avvisano l’utente di ogni operazione effettuata”.

In questo modo saremo sempre aggiornati in tempo reale sui movimenti del nostro conto corrente. Attivare l’alert non è complicato, ma chi non riesce può farsi aiutare da una persona di famiglia. Nel caso ci assalisse il dubbio di essere rimati vittime di smishing, non bisogna esitare a rivolgersi al più presto alle autorità di polizia. Non sono lì per giudicarci, ma per aiutaci a risolvere un potenziale problema.