Il “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza”, il soggetto promosso da oltre 60 organizzazioni coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti, tra cui CNA Pensionati, per elaborare proposte operative per la riforma sull’assistenza agli anziani non autosufficienti, ha scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni per evidenziare alcune lacune nello schema di decreto legislativo presentato dal Consiglio dei ministri in attuazione della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.
Una riforma fortemente voluta da CNA e dalle organizzazioni aderenti al Patto perché assolutamente necessaria, decisiva per 10 milioni di persone: 3,8 milioni sono gli anziani coinvolti, cui vanno però aggiunti i loro famigliari e le persone che li assistono. Rispetto a questi numeri, il provvedimento ora all’esame del Parlamento, che può però solo esprimere pareri, non rispecchia a pieno il progetto previsto dalla legge delega, la Legge n. 23 marzo 2023, n. 33.
Una legge frutto di approfondimenti puntuali, anche grazie all’impegno e ai contributi del Patto, sulle molteplici criticità da affrontare, che l’approccio eccessivamente generalista del provvedimento proposto rischia però di svilire. Sarebbe più opportuno e fruttuoso a nostro avviso procedere per priorità, con azioni concrete che possano generare effetti positivi già nel breve termine.
Non viene affrontato, infatti, il tema della riforma dei servizi domiciliari, che lo schema di decreto rimanda a successivi provvedimenti, così come la riqualificazione delle strutture residenziali, elementi essenziali per assistere al meglio gli anziani non autosufficienti.
Anche in merito alla prestazione universale, misura fortemente richiesta anche dalla CNA, le disposizioni contenute nel provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri non sono all’altezza delle aspettative che si erano generate nell’ambito dei confronti sulla legge delega. Prevista in via sperimentale per il 2025-2026, la misura sarà accessibile solo per soggetti che abbiano un elevato bisogno assistenziale, un’età di almeno 80 anni, e ridotte disponibilità economiche. Rimane inoltre inalterata l’indennità di accompagnamento, senza affrontarne le evidenti criticità.
Si auspica, pertanto, che il Governo possa promuovere una revisione del Decreto per allinearne i contenuti alle previsioni più innovative della Legge 33/2023.
LETTERA APERTA DEL PATTO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI MELONI