Scuole chiuse gia da un mese abbondante e la maggior parte delle famiglie italiane, le più fortunate diremmo, avrà già provveduto a sistemare i propri figli per l’estate. Qualcuna però si è dovuta arrangiare – per usare un eufemismo – per i prossimi 2 mesi. Tutto ciò per dire: nonni all’opera!
Seppur in maniera diversa rispetto a 20/30 anni fa, la terza età resta una grandissima risorsa per la società, anche in questo caso. Lo è sempre stato, lo sarà ancora, di sicuro i nonni oggi trovano nipoti con un background differente, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Un aspetto che sicuramente può creare ancora più distanza di quella anagrafica se non gestito adeguatamente.
Si trovano nonni aggiornati in materia ma l’importante è che si resti sul fare le cose insieme, sul trascorrere del tempo di qualità coi propri nipotini/e. Nessun nonno, nessuna nonna, rifiuterà un burraco online, una partita a stumble guys oppure di fare da spettatore per una corsa a mille all’ora insieme al proprio nipote ma è fondamentale alternare le esperienze digitali ad altre più pratiche, che cementino il rapporto. Il rischio come sempre è che la pigrizia/stanchezza prenda il sopravvento e il mondo digitale diventi il tato/babysitter che si occupa dei nipoti. Stare insieme è energivoro, cioè le energie si disperdono ed è come se venissero inghiottite dall’attività stessa, vuol dire che viene investita tanta energia nel dialogo, nei giochi, nel cucinare insieme o semplicemente nel fare attività soprattutto quando di energie si è a debito. Cadere nel facile tranello della TV o giochi online è quindi un attimo.
L’intenzione in questi casi fa la differenza e trovare forza e motivazione nell’idea di essere un esempio come adulti e non solo un compagno/a di giochi per imparare quel grande gioco che è la vita, diventa motivante. Partendo da un assunto fondamentale: che il ruolo di nonno/a è di chi lo interpreta e non ce ne sarà un altro, cioè il bambino non avrà altri nonni. La responsabilità del ruolo che è nostro per genetica, ci sostiene nell’andare oltre le fatiche e stanchezze, ci riporta al “mettersi al servizio”, concetto che va oltre il nostro nome e cognome e dà un senso all’esserci per l’altro.
In sintesi c’è da mettere le mani in pasta. In questo senso saranno cruciali le premesse che i genitori sapranno dare ai propri figli prima di lasciare dai nonni per un periodo lungo. Legittimare la relazione nonni-nipoti attraverso la verbalizzazione del rispetto delle figure della terza età, del riconoscimento del ruolo del nonno/a, delle regole di come si sta sul digitale e di quanto tempo, attraverso regole chiare che favoriscano l’autorevolezza dei nonni, diventa essenziale per gestire al meglio i tempi morti dell’estate, dove spesso la noia si fa avanti. Un periodo estivo dove l’incontro della tecnologia e della pratica, della relazione, del gioco e della riflessione, diventano esperienza di vita che i bambini non dimenticheranno. Buona estate!
Chiara Volpicelli
(Psicologa)