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Iss, per gli anziani sempre più difficile accedere ai servizi. Depressione in agguato


Welfare

Difficoltà ad accedere ai servizi socio-sanitari, o semplicemente ai negozi di generi alimentari e di prima necessità, rinunce a visite mediche ed esami diagnostici, depressione. È il quadro tracciato da un report realizzato di recente dall’osservatorio Passi d’argento dell’Istituto superiore di sanità, che ha analizzato la condizione di vita degli anziani. I dati disponibili si riferiscono al biennio 2021-2022. Il 31% degli ultra 65enni intervistati ha dichiarato di avere problemi che incidono in maniera pesante sulla qualità della vita.

I servizi della Asl e i negozi sono quelli con le maggiori difficoltà di accesso – si legge nel report – al contrario il medico di famiglia e le farmacie sono più facilmente raggiungibili”. Queste difficoltà sono più frequentemente riscontrate con l’avanzare dell’età, e riguardano il 70% degli ultra 85enni, le donne (38% contro il 22% degli uomini), le persone meno istruite (50% delle persone senza titolo di studio o con licenza elementare, contro il 13% dei laureati) e quelle con redditi più bassi (55%).

Al Sud la situazione è ancora peggiore: fra i residenti del meridione la difficoltà di accesso a questi servizi è molto più frequente (38% degli intervistati), contro il 22% dei residenti nel Nord Italia.

Nel biennio 2020-2021 il 24% degli ultra 65enni ha detto di aver rinunciato nei 12 mesi precedenti l’intervista ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno.

La rinuncia è stata più frequente tra gli anziani con età compresa tra i 65 e 74 anni”, si legge sempre nel report, e tra chi ha dichiarato di arrivare a fine mese con molte difficoltà (37%).  Il 5% degli anziani ha riferito inoltre che la rinuncia è stata determinata dai costi troppo elevati e non sostenibili. A peggiorare il quadro, anche la depressione, che raggiunge il 15% degli over 65enni e il 19% di chi ha più di 85 anni, e riferisce due o più patologie croniche.

È cruciale abbattere lo stigma che circonda la depressione e altre malattie mentali. La consapevolezza pubblica e l’istruzione sono fondamentali – avverte l’Iss – per far sì che le persone capiscano che la depressione è una malattia reale, non una debolezza o una mancanza di volontà. È essenziale creare un ambiente in cui le persone si sentano sicure e confortevoli nel chiedere aiuto, sia esso ai familiari, agli amici o ai professionisti della salute mentale”.