“Chi meglio di voi pensionati può spiegare ai giovani, che non amano più sporcarsi le mani con il lavoro artigiano, che questi mestieri vanno fatti a testa alta? Voi, che ci avete consegnato l’artigianato italiano. Non è possibile che le imprese chiudano per mancanza di manodopera”. Così il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, ha aperto la seconda giornata dell’Assemblea di CNA Pensionati (all’indomani della elezione all’unanimità del nuovo presidente, Lorenzo Marchetti), titolata “Il finanziamento delle politiche di assistenza agli anziani”.
“Stiamo vivendo un inverno demografico – ha aggiunto Costantini – il divario fra i ventiquattrenni e i sessantasettenni nel mondo del lavoro è oggi di 130mila unità. Tra dieci anni sarà di 300mila. Per questo, anche grazie all’accordo CNA-ministero dell’Istruzione, pure i nostri pensionati potranno andare nelle scuole a raccontare che fare l’artigiano è uno dei lavori più ‘fighi’ che esistano”.
Nel suo intervento, Costantini, tra l’altro, ha anche sottolineato l’importanza dei pensionati come “consulenti valoriali” nella riscrittura dello Statuto della CNA, prevista nel suo ‘Piano di mandato’, in vista dell’Assemblea nazionale elettiva CNA del 2025.
La giornata era cominciata con l’intervento di Alessandro de Carlo, coordinatore nazionale del Cupla, l’organismo che riunisce le associazioni dei pensionati autonomi, che ha ribadito le necessità più urgenti di questa categoria.
Aveva poi preso la parola il presidente Marchetti sottolineando la preoccupazione generale per tutti i conflitti in corso e la contrarietà assoluta dell’associazione alle guerre.
Si è passati quindi alla presentazione della ricerca “La sfida dell’assistenza agli anziani non autosufficienti”, a cura del professor Marcello Morciano (Università di Modena e Reggio Emilia), realizzata per conto di CNA Pensionati. La ricerca ha illustrato gli scenari futuri del ‘long term care’: aumento della speranza di vita, non necessariamente in buona salute; crescita della popolazione over 80; incremento della spesa pubblica e privata.
Oggi la spesa pubblica per la Ltc (assistenza a lungo termine) ammonta a 30 miliardi di euro, pari all’1,6% del Pil, destinati soprattutto all’indennità di accompagnamento. Ma le proiezioni indicano che, nei prossimi 15 anni, serviranno 14-15 miliardi di euro in più ogni anno, con un aumento dello 0,7% del Pil. “La riforma globale di queste politiche, anche dopo la Legge 33/2023 ossia la cosiddetta ‘Riforma dei servizi per la non autosufficienza’, è necessaria, – ha spiegato Morciano – ma non esiste ancora un chiaro piano di finanziamento. Abbiamo analizzato varie ipotesi: fiscalità generale, assicurazione sociale con contributi dei lavoratori o dei pensionati ancora autosufficienti, aumento della tassa di successione”.
Alla successiva tavola rotonda, moderata da Pietro Romano, direttore di ‘VerdEtà’, il periodico di CNA Pensionati, hanno partecipato: Filippo Bonanni, direttore centrale Salute e Prestazioni di disabilità Inps; Andrea Ciarini, del Dipartimento Scienze sociali ed economiche dell’università “La Sapienza” di Roma; Cristiano Gori, del Dipartimento Sociologia e Ricerca sociale dell’università di Trento, coordinatore del ‘Patto Non Autosufficienza’.
Nel corso della Tavola rotonda Bonanni ha messo in luce, numeri alla mano, il lavoro dell’istituto e il profondo cambiamento in corso. “Per affrontare il nuovo assetto che ha tracciato la riforma sulla non autosufficienza, in fase oggi di sperimentazione, stiamo ampliando personale e competenze ma anche la collaborazione con la rete dei soggetti privati, come i patronati, le associazioni e altri senza i quali essa non può essere attuata”.
La riforma, secondo Gori, era stata scritta e portata coraggiosamente avanti con il mondo allargato dell’associazionismo rappresentato dal ‘Patto per la non autosufficienza’ ma si è inceppata con il primo decreto attuativo che ne ha cambiato gli obiettivi e stravolto i contenuti. “Continueremo con la nostra battaglia – ha annunciato – e insisteremo lavorando per le migliori soluzioni possibili, a patto però di non perdere tempo prezioso”.
Ciarini, infine, ha ricordato che il tema della non autosufficienza in Italia è “una bomba sociale pronta a esplodere”. Questo tema, tuttavia, va affrontato evitando di lasciare, come oggi, il peso sulle famiglie e sulle donne con un ‘welfare fai da te’, i trasferimenti essenzialmente monetari quale l’indennità di accompagnamento, il badantato che è spesso foriero di lavoro nero.
A chiudere i lavori dell’Assemblea il segretario nazionale di CNA Pensionati, Mario Pagani. “Due anni fa è stata approvata una legge delega sulla non autosufficienza – ha sottolineato – che equipara la nostra regolamentazione a quella di altri Paesi europei, ma mancano ancora i decreti attuativi per dare risposte concrete ai bisogni crescenti. Grazie al rapporto presentato con il supporto del professor Morciano, abbiamo ipotizzato gli strumenti per sostenere il sistema: la verità è che servono nuove risorse e un mix di strumenti. Non abbiamo la verità in tasca – ha concluso Pagani – ma siamo pronti a dare il nostro contributo”.