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Psicologia, tecnologia e gelosia


Varie

Stai sempre sul telefonino!!! …. Ma si può sapere con chi ti scrivi?….

Queste ed altre simili, sono le frasi che spesso si sentono all’interno delle coppie quando il telefono è in mano ad uno dei partner. Anche nelle coppie di età avanzata l’utilizzo del telefono mina la sicurezza della relazione stessa. Il dubbio si insinua relativamente a chi sia il destinatario dei messaggi, quale sia il contenuto, si diventa gelosi quando ci si sente esclusi dalla relazione. I nuovi modi di comunicare hanno aperto alla possibilità di recuperare amici del passato, incontrarne altri con la conseguenza logica di dare vita a possibili nuove relazioni amicali e/o amorose, in generale relazioni pseudo-affettive.

Ne sa qualcosa chi vive la gelosia verso il partner troppo interessato ad altro rispetto alla conversazione tra loro e che si riconosce fuori dal gioco costruito dalla tecnologia e dalla possibilità di utilizzarla. Se si pensa che la maggior parte dei tradimenti in questi anni nasce da un primo scambio sui social, è comprensibile che ci si preoccupi quando si osserva che il tempo dedicato al monitor è maggiore della ricerca di sguardi e carezze.

Da una parte c’è una storia determinata dalla coppia stessa, dai vissuti e le esperienze, dall’altra le distrazioni aumentano col crescere degli scambi online. Quando ci si accorge che il partner è distratto, è necessario comunicare direttamente cosa sta accadendo senza darsi spiegazioni inutili “io non ci capisco niente, lei chatta”, “io non so usare facebook lo lascio fare”. La comunicazione sul “noi” anche nella terza età, senza darsi mai per scontati, diventa l’antidoto per continuare la costruzione di una vita insieme che vada oltre il timore dei social.

Attenzione a raccontarsela

Le nuove tecnologie hanno un impatto significativo sulla vita ma come sempre bisogna conoscerle e dosarne l’utilizzo. “Questa cosa è pericolosa, lo dicono alla TV!” come se tutto ciò che comunicasse un monitor fosse giusto e soprattutto vero. Tendiamo in questo senso ad assolutizzare il potere della tecnologia perdendo il senso critico principalmente per pigrizia e mancanza di autostima, come se una persona di 75 anni non fosse in grado di leggere e comprendere un libretto delle istruzioni tanto quanto un giovane. Perché difficilmente una persona anziana si mette a studiare come funzionano gli algoritmi di fb o si interessa a conoscere il funzionamento di telegram, semplicemente si diventa passivi consumatori. Come sempre la mancanza di conoscenza crea dubbio, incertezza, senso di esclusione e di conseguenza totale affidamento a chi si ritiene ne sappia di più. Prendendo per buono tutto quanto viene spiegato.

Dietro l’ignoranza o la presunzione della conoscenza si nascondono alibi e scuse. È forse più utile approfondire, che siano atteggiamenti dei nostri partner o conoscenza degli strumenti, al fine di vivere con consapevolezza.