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Alcol, tra gli anziani 2,6 milioni di consumatori a rischio


Salute

Sono stati circa 2 milioni e 600 mila, nel 2021, i consumatori di alcol considerati a rischio con età superiore ai 65 anni. Il dato emerge dall’analisi dell’Osservatorio Nazionale Alcol (Ona) dell’Istituto Superiore di Sanità, presentata lo scorso 19 aprile a Roma, in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2023, la Giornata dedicata alla prevenzione del fenomeno. Torna a crescere, evidenzia il report, il numero delle consumatrici più anziane dopo il calo registrato durante la pandemia. “La percentuale dei maschi anziani a rischio – evidenzia lo studio – si mantiene sempre intorno al 30%, anche per gli over 85 (29,7 %) tra i quali il 20,5% beve fuori pasto, il 29,2% eccede quotidianamente e il 4,1 % si ubriaca (binge drinking); tra le ultra ottantacinquenni le consumatrici a rischio sono il 6,8 %, il 6,3 % eccede quotidianamente, il 5,9 % beve fuori pasto, lo 0,8 % si ubriaca”.
Eppure, avverte l’Istituto superiore di sanità, in Europa, il consumo di alcol è responsabile di circa 1 milione di decessi ogni anno, 2545 al giorno. “Al netto di possibili effetti protettivi del consumo di piccole quantità di alcol sulle cardiopatie coronariche, ictus ischemico e diabete – avvertono i ricercatori dell’Ona – gli effetti nocivi dell’alcol sono sempre e comunque prevalenti”. Le conseguenze negative sulla salute sono note: dal Disturbo da uso di alcol (Dua), alle psicosi e le cirrosi alcoliche. Purtroppo, spesso manca persino la consapevolezza del problema, e così una buona parte di persone a rischio non chiede aiuto. Gli anziani, poi, sempre secondo il report, sono uno dei target più sensibili della popolazione all’esposizione all’alcol, insieme alle donne e ai giovani con i quali condividono una scarsa capacità di metabolizzazione dell’alcol che diminuisce progressivamente con l’età. Il problema, segnalano gli esperti, è che tutto questo avviene “parallelamente all’insorgenza di condizioni incompatibili con l’uso di bevande alcoliche”. Le nuove linee guida del Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione (Crea) consigliano ai soggetti di età superiore ai 65 anni di non consumare bevande alcoliche o non superare il massimo di 12 grammi di alcol al giorno, parlandone sempre con il medico curante “per non incorrere in evitabili problemi per la salute”. La bevanda più consumata fra gli over 65 resta il vino, sia per gli uomini sia per le donne, seguita dalla birra; la terza bevanda, per entrambi i generi, è l’amaro.