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Ecco i nonni italiani tra biscotti, giochi e compiti


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C’è un’Italia che non ha orari fissi ma si sveglia ogni mattina con la stessa missione: esserci. Un’Italia fatta di nonni e nonne che, pur non indossando divise, portano avanti ogni giorno il loro servizio civile affettivo. E spesso lo fanno partendo da una merenda.

In occasione della Festa dei Nonni l’ Unione Italiana Food ha promosso, insieme ad AstraRicerche, un’indagine dal titolo eloquente: “Nonni e nipoti a merenda”. Lo scopo? Indagare il ruolo quotidiano dei nonni nella vita dei nipoti, a partire dal momento più dolce (ma anche più simbolico) della giornata: lo spuntino del pomeriggio.

Un gesto semplice, una relazione profonda

I numeri parlano chiaro: il 52% dei nonni prepara abitualmente la merenda per i propri nipoti. Non è poco, in un mondo dove il tempo è sempre contato e le generazioni sembrano dividersi in “tecnologici” e “analogici”. Eppure, intorno a un succo, a uno yogurt o a una fetta di torta fatta in casa, si costruisce un legame.

Quasi la metà (41%) dei nonni fa merenda insieme ai nipoti. Non solo preparano: condividono. E quel momento diventa occasione di dialogo (per il 47% degli intervistati) e di rafforzamento del legame affettivo (per il 60%).

Il tempo che conta

I nonni non si fermano al vassoio con il succo d’arancia. Secondo la ricerca, il 31,5% di loro trascorre più di tre ore al giorno con i nipoti. Un dato che fotografa una presenza attiva e costante. Un altro 23% dedica tra una e due ore al giorno, il che significa che più della metà dei nonni italiani è quotidianamente coinvolta nella routine familiare.

Ma cosa fanno insieme? Il 63% gioca con i nipoti. Il 49% li porta al parco o a fare una passeggiata. E il 36% li aiuta nei compiti scolastici. La figura del nonno-babysitter lascia spazio a quella del nonno-compagno, che condivide il tempo come fosse un secondo tempo dell’infanzia, rivissuto attraverso altri occhi.

Cosa c’è nel piatto 

L’indagine ha anche esplorato le scelte alimentari fatte dai nonni. Il 50% presta attenzione all’equilibrio nutrizionale, il 30% pensa a come ricaricare le energie dei piccoli, il 29% cerca di trasmettere buone abitudini alimentari.

Cosa preferiscono i bambini? Spremute, succhi, frutta fresca e – ovviamente – merendine e biscotti. Ma i nonni, da parte loro, mantengono un certo rigore: il 45% sceglie la frutta, il 31,5% lo yogurt, e solo una minoranza cede alle tentazioni zuccherine. Le differenze emergono anche nei dettagli: i nipoti vogliono farciture e pan di Spagna, i nonni preferiscono le merendine “semplici” o fatte in casa.

Un dato curioso: il 52% dei nonni sceglie insieme ai nipoti cosa mangiare, in un approccio di partecipazione e dialogo. Solo il 13% decide da solo, mentre un altro 18% lascia carta bianca ai bambini. C’è anche chi si attiene scrupolosamente alle indicazioni dei genitori (17%).

Nonni: più di una presenza

Quello che emerge da questa ricerca è chiaro: i nonni non sono semplicemente “di supporto”. Sono presenza viva, affettuosa, educativa. La merenda è solo un simbolo. Un momento che riassume una relazione: fatta di tempo, di cura, di memoria, di scelte. È una forma di welfare affettivo, gratuito e quotidiano, che tiene insieme le famiglie italiane.

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