Nel mondo si stimano, ad oggi, oltre 530 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030. La presenza del diabete è, infatti, in continua crescita ovunque soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. In Europa la malattia interessa circa 60 milioni di adulti affetti soprattutto da diabete tipo 2, ossia il 90% dei casi. SI tratta di una patologia che risulta fortemente legato all’eccessodi peso ed è associato frequentemente a stili vita non salutari.
Gli italiani malati di diabete tipo 2 sono quasi 4 milioni di persone, circa il 6% della popolazione, e si stima che possano aggiungersi a questo numero circa 1,5 milione di persone affette da malattia non ancora diagnosticata. Una vera e propria epidemia, insomma, che spesso riguarda purtroppo la popolazione anziana. Gli italiani con diabete di tipo 1, il diabete cosidetto mellito o giovanile, sono circa 300.000 persone, lo 0,5% della popolazione.
La realtà è stata fotografata nella Relazione al Parlamento 2023 sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni sulla malattia, inviata al Parlamento lo scorso settembre scorso e appena pubblicata sul sito del ministero della Salute.
Le persone affette da diabete, informa lo stesso ministero, presentano un rischio elevato di complicanze macrovascolari, ovvero di malattie cerebro e cardio-vascolari, rispetto alla popolazione non diabetica e, in generale, hanno un’aspettativa di vita ridotta, qualunque sia l’età di esordio della malattia, rispetto alla popolazione non affetta.
Nella relazione Particolare attenzione è stata posta agli approcci terapeutici e alle azioni messe in atto nel campo sia della prevenzione sia della gestione della patologia, anche per quanto concerne il diabete di tipo 1, una delle più comuni malattie infantili croniche. Sono state, inoltre, illustrate le strategie nazionali e internazionali, evidenziando le azioni intraprese e in via di definizione attraverso le Joint Action europee.
La relazione al Parlamento in tema di diabete è prevista dalla legge 16 marzo 1987, n. 115, “Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito”. Questa normativa definisce il diabete una patologia “di alto interesse sociale” e ha innovato l’approccio alla prevenzione e alla cura del diabete in Italia attraverso l’istituzione, in tutto il territorio nazionale, dei Servizi specialistici diabetologici, per adulti e per i bambini. La legge 115/87,inoltre, definisce le modalità organizzative a livello regionale delle attività finalizzate alla prevenzione della malattia e al miglioramento della qualità dell’assistenza.
Grazie a questa norma, in Italia è presente una rete di SD unica al mondo per organizzazione e capillarità di diffusione su tutto il territorio nazionale con 650 punti di erogazione specialistica (centri e ambulatori di diabetologia), 350 centri diabetologici con team multiprofessionale e 300 ambulatori con diabetologo singolo.