“La persona al centro. E’ questo il filo rosso che guida le proposte di Cna Pensionati sulla sanità e l’assistenza agli anziani, ai non autosufficienti e alle loro famiglie. Medicina territoriale, assistenza domiciliare, Case di Comunità, Residenze Sanitarie Assistite, Centri Diurni sono gli elementi di un percorso che entro il 2026 deve portare a curare casa il 10 per cento dei pazienti cronici, raddoppiando la percentuale attuale. Per questo obiettivo vanno trovate le risorse, finanziando in modo adeguato il Fondo Sanitario Nazionale. Insieme ad altre 56 associazioni noi abbiamo presentato la Carta per i Diritti dell’Anziano ed ottenuto l’approvazione di una Legge per la Non Autosufficienza, con il Governo che dovrà emanare i Decreti Delegati attuativi entro marzo 2024. Siamo in attesa anche di uno specifico disegno di legge per i Caregiver. Vigileremo sul rispetto di questi impegni”. Lo ha affermato il segretario nazionale Cna Pensionati Filippo D’Andrea, concludendo una iniziativa a Fermo, nelle Marche.
L’assemblea, organizzata da Cna Pensionati Fermo, dopo i saluti di Lauro Salvatelli vicesindaco di Porto San Giorgio, della presidente della Cna territoriale di Ascoli Piceno Arianna Trillini e del presidente provinciale della Cna Pensionati di Ascoli, Alvaro Cafini, ha visto la relazione del presidente provinciale della Cna Pensionati di Fermo Luigi Silenzi su “Una riforma sanitaria per costruire la medicina territoriale”.
“La pandemia” ha sostenuto Silenzi “ ha evidenziato i limiti di una sanità ospedalocentrica e con grande spazio per le strutture private. A farne le spese sono state le persone anziane e fragili, sole e povere. Lo spirito della riforma sanitaria del 1978, basata sulla prevenzione, non è stato rispettato. Mancano medici infermieri e chi va in pensione non viene sostituito. Un problema che diventerà drammatico con l’apertura delle Case di Comunità previste dalla Missione Salute. Nelle Marche mancano 174 medici di medicina generale, altri 77 andranno in pensione quest’anno. Eppure i 40 mila medici di famiglia italiani potrebbero avere un ruolo decisivo per la prevenzione mediante l’uso della telemedicina e dei più moderni strumenti diagnostici, alleggerendo gli intasati pronto soccorso. Invece sono diventati passacarte della burocrazia”.
Nel dibattito è intervenuto, tra gli altri, il consigliere regionale Marco Marinangeli il quale ha ricordato “i 36 milioni pagati dalle Marche per la mobilità passiva” e ha illustrato “la Legge 13 sulla riforma dell’Asur, che ha costituito 5 Ast provinciali, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e ridurre i tempi di attesa per visite ed esami”.
Sono intervenuti anche il segretario regionale Cna Pensionati Sergio Giacchi, Francesca Marchetti per Sanidoc, Ilario Persiani della Direzione Nazionale Cna e il presidente di Cna Pensionati Marche Giancarlo Sperindio. Il dibattito è stato coordinato da Sabrina Giusti responsabile Epasa Cna Fermo.