“I Decreti ministeriali di attuazione dei Lea non siano fatto tecnico, ma un percorso da costruire con i territori. Ruolo importante hanno le associazioni di categoria”. Lo ha detto il Sottosegretario Davide Faraone che ha concluso il Seminario sui L.E.A, i livelli essenziali di assistenza, tenuto oggi a Roma dal CUPLA, il comitato unitario dei pensionati autonomi, composto da Anap Confartigianato, Anpa Confagricoltura, Anp Cia, 50&Più Confcommercio, Cna Pensionati, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Fnpa Casartigiani.
Un appello, quello di Faraone, raccolto dal CUPLA e dal suo Coordinatore di turno Gian Carlo Pallanti Presidente di Cna Pensionati, che ha offerto la propria disponibilità a trasformare i due milioni di associati alle organizzazioni aderenti, in antenne sul territorio italiano in grado di cogliere limiti e necessità del provvedimento ora in fase di attuazione.
Faraone ha descritto i L.E.A. come uno strumento rivoluzionario, grazie alla sua dinamicità, in grado di cambiare il volto del Servizio Sanitario Nazionale. “Abbiamo bisogno del vostro contributo – ha detto – dal momento che i L.E.A. potranno essere aggiornati annualmente”.
A illustrare la nuova normativa pubblicata in G.U. lo scorso 18 marzo sono state l’On. Elena Carnevali, relatrice dei L.E.A. Lea alla Camera dei deputati che li ha definiti “un provvedimento vivo” e Silvia Arcà, direttore ufficio 5, L.E.A, assistenza territoriale e sociosanitaria del Ministero della Salute. “I L.E.A. – ha spiegato la Arcà - sono al momento solo elenchi di servizi e prestazioni che si trasformeranno in diritti esigibili da parte di anziani e cittadini e a cui va data accessibilità, tempestività e qualità”.
“Siamo disponibili a offrire le indicazioni dei pensionati del lavoro autonomo al Governo e al Ministero – ha concluso Pallanti – e ci aspettiamo che i L.E.A. riescano a intervenire sulla disomogeneità della sanità fra Regione e Regione, sulla riduzione drastica delle liste di attesa e nell’offerta di qualità di servizi integrati sanitari e socio-assistenziali tanto necessari agli anziani”.