La casa come primo luogo di cura. Terapie personalizzate grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e cure domiciliari con la telemedicina. Benvenuti nel Sistema Sanitario del terzo millennio. E’ quello su cui sta lavorando il Governo secondo Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, intervenuta in collegamento all’Assemblea Nazionale di Cna Pensionati. Un futuro che non dovrebbe essere poi così lontano, viste le risorse finanziarie provenienti dall’Ue e quelle stanziate nell’ambito degli interventi legati alla pandemia con il Decreto rilancio. Due miliardi per gli ospedali che a stento stanno reggendo all’urto Covid e un altro miliardo per potenziale la rete territoriale perché, secondo la sottosegretaria, vanno evitate “le lungo degenze e i ricoveri debbono essere l’estrema ratio”. Una idea, questa, che vale per il Covid, ma non solo. Questa seconda ondata, per esempio, avrebbe dovuto essere fronteggiata con le cosiddette Usca (unità speciali di continuità assistenziali), ovvero i team di medici e sanitari che devono recarsi a casa per curare i malati a domicilio. “Le regioni che le hanno attivate - ha detto la Zampa – sono riuscite a ridurre sia ricoveri che il conseguente impatto disastroso sugli ospedali”.
Il tema dell’assistenza e della medicina domiciliare, secondo la Zampa, è centrale per il futuro, tanto che il Governo si è posto l’obiettivo di portare la percentuale dell’assistenza domiciliare, oggi ferma al 4%, al 10%, bel sopra alla media Ocse del 6%. Un auspicio prezioso in un Paese, come quello nostro, che invecchia progressivamente. La sottosegretaria ha citato i dati Istat che riguardano proprio l’invecchiamento della popolazione ricordando che, partendo dal 22% degli over 65 odierni, si toccherà il 28 % del 2031 fino ad arrivare al probabile 33% nel 2065. Oggi, in più, abbiamo 4 milioni di disabili gravi e 4 milioni di persone che vivono da sole. Serve perciò un Patto di cura per gli anziani che, secondo il sottosegretario, vanno presi in carico dal Sistema sanitario nazionale.
“Dobbiamo immaginare un futuro in cui non è più il paziente che insegue le cure – ha chiarito – ma un sistema salute che, contando sulle nuove tecnologie, la telemedicina e l’intelligenza artificiale, anticipi le problematiche per fasce di persone. E che, appunto, guarisca le persone sempre più a casa, vicino agli affetti, nel proprio ambiente domestico”. La costruzione, la promozione, il sostegno dell’invecchiamento attivo, ha concluso il sottosegretario, è fondamentale. Fa parte, anzi, di questa piccola rivoluzione copernicana del SSN che oggi, chiamato alla prova del Covid, ha mostrato tutti i suoi limiti e le profonde crepe già aperte in passato.
Infine sulla questione, anch’essa urgente, del profondo isolamento che stanno vivendo gli over 65, soprattutto quelli più a rischio per pregresse patologie o ospiti delle Rsa la Zampa ha detto: “Abbiamo attivato un comitato tecnico scientifico che ha consegnato un documento in cui sono pronte nuove linee guida di gestione dei contatti in questa fase della pandemia. Dobbiamo consentire a questi anziani fragili di avere contatti con i familiari e non perdere il legame con gli affetti”.