L’Assemblea del CUPLA Emilia-Romagna, di cui fa parte anche CNA Pensionati ER, ha avuto l’opportunità di incontrare l’Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, per discutere dei cambiamenti che stanno trasformando la sanità regionale tra criticità e prospettive. Donini ha posto l’accento sull’urgente necessità di affrontare la questione della sostenibilità finanziaria del sistema sanitario nazionale. “Dopo l’esperienza della pandemia di COVID-19, le regioni hanno valutato con precisione il fabbisogno finanziario del sistema sanitario nazionale, giungendo alla conclusione che mancano circa 20 miliardi di euro” – ha sottolineato l’assessore alla sanità Donini. “Le liste di attesa rappresentano uno dei maggiori problemi nel sistema sanitario, aggravato dal costante decremento dei fondi destinati alla sanità – ha fatto notare il presidente di CNA Pensionati Emila Romagna Salvatore Cavini – noi siamo preoccupati: il sistema sanitario nazionale si trova di fronte a una grande criticità. Questo è triste che avvenga dopo quattro anni dalla pandemia in cui si sosteneva che non si sarebbero più fatti tagli. Ma è quello che sta avvenendo: c’è memoria corta dei morti e della sofferenza durante il Covid-19”. La sperimentazione dei CAU in Emilia-Romagna In molti casi i servizi di Pronto Soccorso sono sovraffollati, mentre i servizi territoriali sono insufficienti o privatizzati. Questo porta a una gestione inadeguata delle emergenze e delle urgenze, con un carico eccessivo sui Pronto Soccorso. Una delle risposte innovative che la Regione Emilia-Romagna ha adottato per affrontare le sfide attuali è l’introduzione dei Centri di Assistenza e Urgenza (CAU). Queste strutture distribuite capillarmente sul territorio, offrono un punto di accesso per le persone che necessitano di cure urgenti, ma non gravi, riducendo così la pressione sui Pronto Soccorso degli ospedali. Aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, i CAU forniscono un servizio efficiente e tempestivo, guidando i pazienti verso l’assistenza adeguata senza lunghe attese. “Questi centri hanno dimostrato di essere efficaci nel gestire la bassa criticità, riducendo il numero di accessi ai Pronto Soccorso del 20-30%. A fine 2024 prevediamo di completare la rete CAU, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’afflusso ai Pronto Soccorso”. Donini ha chiarito che i Centri di Assistenza e Urgenza non sostituiscono i Pronto Soccorso, ma integrano il sistema sanitario esistente, consentendo una gestione più efficace dei pazienti e una riduzione significativa delle liste di attesa. “Dall’apertura dei primi CAU già c’è stata una diminuzione di 150.000 accessi. Questo approccio ha dimostrato di essere apprezzato dalla popolazione, con un tasso di soddisfazione dell’83% tra i cittadini” – ha puntualizzato Donini. Sfide e opportunità della sanità Con un’età media della popolazione in costante aumento e un calo demografico in atto, è fondamentale adottare politiche e strategie che garantiscano un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini. Per affrontare queste sfide in modo efficace, Donini ha sottolineato l’importanza di una maggiore collaborazione tra settore pubblico e privato, nonché un maggior investimento nella formazione e nell’assunzione di personale sanitario. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di una comunicazione trasparente e di una maggiore omogeneità delle cure tra le diverse regioni italiane. L’incontro con l’assessore Donini ha offerto uno sguardo approfondito sulle sfide e le opportunità che il sistema sanitario italiano affronta oggi. Attraverso iniziative innovative come i CAU, la Regione Emilia-Romagna sta dimostrando il suo impegno per garantire un accesso equo e di qualità alle cure sanitarie per tutti i suoi cittadini. Tuttavia, resta ancora molto lavoro da fare per garantire una sanità pubblica resiliente e sostenibile per il futuro.